Alla foce

Cogliere i legami che tengono insieme la realtà è proprio dell’uomo. Abbiamo bisogno di cercare nessi tra cose, persone, fatti. … Davanti a quello che accade ci interroghiamo sempre su come sia stato possibile. …Ma anche arrivando a stabilire il come,… una domanda più radicale arde sotto la cenere: perché? E soprattutto: perché a me?

Avevo scritto così in un articolo di qualche anno fa. Mi ripeto queste domande oggi mentre guardo passare notizie sempre più dure che sottraggono colore a questi giorni d’aprile. Dolore, morte, violenza, rabbia, è questa la stagione che stavamo aspettando? Superato l’inverno della pandemia, attraversato un nuovo tempo di pioggia e di vento, è questo che meritavamo per sorprendere l’estate?

Me lo ripeto intanto che cammino sulla riva in compagnia di mia moglie e di un amico fidato; radicali, entrambi, come vorrei esserlo io. Tra poco saremo alla foce. Il passaggio si fa sempre più impervio tra gli arbusti che ci legano le scarpe. Loro tirano dritto. La bellezza ci sorprenderà fra non molto, immeritata anche lei, con tutto il suo fragore, mentre il fiume si unisce lentamente al mare. Come ci sono arrivato lo so. Il perché, invece, è ancora tutto da scoprire.

di Alessandro Vergni

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